Before you act: la controversia della pedopornografia virtuale

Studente: Caterina Gianesini
Titolo tesi: Before you act: la controversia della pedopornografia virtuale
Docente relatore: Prof. Marco Monzani
Docente controrelatore: Prof. Mario Magrini
Presidente commissione di tesi: Prof. Davide Maria Marchioro
Data discussione tesi: 15 gennaio 2022
Licenza in: Psicologia clinica e di comunità

Con il termine pedofilia s’intede un disordine psicologico in cui l’attrazione sessuale viene diretta verso bambini prepuberi, o addirittura neonati. Pur trattandosi a tutti gli effetti di una perversione, la pedofilia non sfocia inevitabilmente in un abuso sessuale e anzi, talvolta l’impulso è fonte di disagio e vergogna per chi lo prova. L’obiettivo dello studio è quello di determinare in che modo sia possibile garantire una vita dignitosa al pedofilo, senza permettere né giustificare abusi sessuali su minori. Ci si interroga dunque sul ruolo rivestito dalla pedopornografia virtuale fumettistica: simili illustrazioni, riferendosi a personaggi di fantasia, non arrecano danno a persone reali, e al contempo appagano una perversione che, ad oggi, non risulta eradicabile. Per argomentare la ricerca ci si è avvalsi, oltre che di un’analisi puntuale del concetto di piacere, perversione, pedofilia e pedopornografia, anche di interviste a due esperti del settore: la Professoressa Miriam Lazzaretto e il Colonnello dell’arma dei carabinieri Giorgio Stefano Manzi. I risultati indicano che la pedopornografia virtuale fumettistica, non può rispondere al quesito di ricerca in quanto andrebbe a normalizzare l’abuso, inoltre, la pedopornografia, anche se virtuale, potrebbe andare ad incrementare il sistema di ricompensa tipico delle addiction. L’interrogativo di ricerca rimane quindi aperto, ma con la consapevolezza che, a differenza del comportamento pedofilico, la fantasia pedofilica non può essere eliminata e va dunque caricata di una storia e significato.

The term pedophilia refers to a psychological disorder involving a direct sexual attraction towards prepubescent children and even infants. Despite being a full-fledged type of paraphilia, pedophilia does not lead inevitably lead to sexual abuse, and its accompanying sexual urges may even cause those affected unease and shame and the sexual urges caused by the disorder may even cause those affected unease and shame. The aim of the current study is to determine ways to improve the quality of life of pedophiles, without neither allowing nor justifying sexual abuse of minors. The study investigates the role played by virtual child pornography in satisfying the urges caused by an, as yet, incurable disorder, whilst not causing any harm to real people. The study provides an overview of the definition of pleasure, paraphilia, pedophilia and child pornography as well as insights from two leading experts in the field, Professor Miriam Lazzaretto and Colonel of the Arm of carabineers Giorgio Stefano Manzi. The results of the study show that virtual child pornography would lead to the normalization of sexual abuse and could initiate the same positive-reinforcement mechanism witnessed in addiction. Further studies are needed to answer the question of how to improve pedophile’s quality of life, with an understanding that pedophilia, contrarily to sexual abuse, is impossible to eradicate and therefore needs to be considered in its full meaning and history.