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L'uomo vittima di violenza relazionale. Eziologia, dinamiche e percorsi di consapevolizzazione

Studente: Ilaria Roveda
Titolo tesi: L'uomo vittima di violenza relazionale. Eziologia, dinamiche e percorsi di consapevolizzazione
Docente relatore: Prof. Marco Monzani
Docente controrelatore: Prof.ssa Beatrice Signorotto
Presidente commissione di tesi: Prof. Fabio Benatti
Data discussione tesi: 05 marzo 2022
Licenza in: Psicologia clinica e di comunità

L’argomento scelto verte attorno al tema della violenza domestica. L’obiettivo è quello di superare la visione unidirezionale della violenza e abbracciare una concezione bidirezionale in cui sia l’uomo che la donna possono essere autori o vittime di violenza. In particolare si intende far luce su come vi siano uomini che subiscono violenza e che necessitano, al pari della donna, di essere supportati, ascoltati e creduti, e non derisi, giudicati o lasciati soli nella loro situazione di vittimizzazione a causa degli stereotipi radicati nelle nostre società che li vedono protagonisti. La ricerca è stata condotta attraverso una metodologia di lavoro che ha comportato una prima parte di analisi teorica e di bibliografia internazionale del settore, e una seconda parte di ricerca sperimentale in cui sono stati sottoposti dei questionari ad alcuni studenti ed ex studenti di genere maschile dell’Istituto Universitario Salesiano di Venezia (IUSVE) dei percorsi di studio di psicologia, pedagogia e comunicazione. Il lavoro si articola in quattro sezioni. Nella prima viene fatto un inquadramento della teoria sistemico-relazionale e della teoria dell’attaccamento in quanto basi fondanti per la lettura della violenza in termini relazionali; nella seconda si analizza la violenza superando la prospettiva di genere e intendendo quindi la stessa come un fenomeno relazionale in cui anche l’uomo può divenirne vittima da parte di una donna; nella terza parte si inquadra, da un punto di vista teorico, la metodologia della ricerca in ambito criminologico e vittimologico; nella quarta parte viene presentata la ricerca condotta e i risultati derivanti dalla somministrazione del questionario agli studenti IUSVE.

The topic chosen is on the theme of domestic violence. The objective is to overcome the one-way vision of violence and to embrace the conception bidirectional where men and women can be perpetrators or victims of violence. In particular, the intention is to shed light on mans that are victims of violence and need, like women, to be supported, listened, helped, believed, and not mocked, judged or leveed alone on their situation of victimization due ingrained sterotypes deeply current in our society, that see them protagonist. The research was made using a methodology that concerns in the first part of theorical analysis and international bibliography in the field, and then, a second part of experimental research where some male students and ex-students of psychology, pedagogy and communication from Istituto Universiario di Venezia (IUSVE) have been subjected to questionnaires. The work is divided in four sections. On the first it is classified of the systemic-relational theory and the attachment theory, inasmuch foundamental base to undestand the violence in relational terms; in the second part it is analysed the violence going beyond the gender perspective and meaning the same as a relational phenomenon in which even a man cam become a victim by a woman; in the third part, from a theoretical point of view, the methodology of research in the field of criminology and victimology; the fourth part present the research conducted and the results deriving from the administration of the questionnaire to IUSVE students.

Gli effetti psicologici e sociali della pandemia da Covid-19 sugli adolescenti

Studente: Carlotta Costantini
Titolo tesi: Gli effetti psicologici e sociali della pandemia da Covid-19 sugli adolescenti
Docente relatore: Prof. Salvatore Capodieci
Docente controrelatore: Prof. Moreno Blascovich
Presidente commissione di tesi: Prof. Fabio Benatti
Data discussione tesi: 04 marzo 2022
Licenza in: Psicologia clinica e di comunità

Il lavoro presentato riguarda le conseguenze a livello psicologico della pandemia da Covid-19, in particolare di come questa abbia influito sulla vita degli adolescenti. Gli individui possiedono una notevole capacità di adattamento e questo è stato dimostrato soprattutto nella prima fase della pandemia, quando ognuno di noi ha accettato docilmente di restare chiuso in casa per diverse settimane. A lungo termine, però, le energie psicologiche necessarie per adattarsi tendono ad esaurirsi e la capacità di adattamento si indebolisce. Inoltre, è noto come gli esseri umani siano fondamentalmente degli animali sociali: non possono fare a meno delle relazioni. La pandemia ci ha impedito di fare proprio questo, rendendoci consapevoli di quanto in realtà abbiamo bisogno degli altri. L’obiettivo della tesi verte attorno alla comprensione di quanto questo periodo storico abbia cambiato le nostre abitudini e il nostro modo di essere e di quanto sia necessario non solo un supporto medico ma anche un sostegno psicologico. L’ipotesi di partenza è nata dall’idea che, la scuola a distanza, lo smart working, le limitazioni del numero delle persone nei luoghi, l’obbligo di indossare una mascherina, l’obbligo di igienizzare continuamente le mani, abbiano influito sul nostro benessere psicologico portandoci improvvisamente a revisionare, in modo autonomo e senza linee guida, il nostro standard di vita. La tesi è stata condotta secondo una metodologia di ricerca di tipo bibliografico e sitografico. La tesi in un primo momento definisce la tematica riguardante l’impatto psicologico della pandemia a partire dagli studi sulle epidemie pregresse fino ad oggi; nel secondo capitolo si approfondiscono l’isolamento sociale e la DAD; nel terzo capitolo si evidenzia l’incremento delle psicopatologie; infine, nell’ultimo capitolo, si propongono alcuni interventi psicopedagogici incentivando e valorizzando la figura dello psicologo nelle scuole.

The work presented concerns the psychological consequences of the Covid-19 pandemic, in particular how it has affected the lives of adolescents. Individuals have a remarkable ability to adapt and this was demonstrated especially in the first phase of the pandemic, when each of us docilely accepted to remain indoors for several weeks. In the long run, however, the psychological energies needed to adapt tend to run out and the ability to adapt is weakened. Furthermore, it is known that human beings are fundamentally social animals: they cannot do without relationships. The pandemic has prevented us from doing just that, making us aware of how much we actually need others. The aim of the thesis revolves around understanding how much this historical period has changed our habits and our way of being and how much is necessary not only medical support but also psychological support. The starting hypothesis was born from the idea that distance learning, smart working, the limitations of the number of people in the places, the obligation to wear a mask, the obligation to continuously sanitize the hands, have influenced our psychological wellbeing, suddenly leading us to review, independently and without guidelines, our standard of living. The thesis was conducted according to a bibliographic and sitographic research methodology. The thesis initially defines the theme concerning the psychological impact of the pandemic starting from the studies on previous epidemics to date; in the second chapter, social isolation and DAD are explored; the third chapter highlights the increase in psychopathologies; finally, in the last chapter, some psycho-pedagogical interventions are proposed, encouraging and enhancing the figure of the psychologist in schools.

La diagnosi di infertilità: l'elaborazione del lutto tra femminile e materno

Studente: Rachele Fuser
Titolo tesi: La diagnosi di infertilità: l'elaborazione del lutto tra femminile e materno
Docente relatore: Prof. Lara Fressini
Docente controrelatore: Prof.ssa Giulia Marella
Presidente commissione di tesi: Prof. Davide Maria Marchioro
Data discussione tesi: 03 marzo 2022
Licenza in: Psicologia clinica e di comunità

Il presente lavoro di tesi esamina l’attuale stato dell’arte della diagnosi di infertilità e delle sue implicazioni, costruendo un percorso che comincia dalla concettualizzazione psicologica della stessa, passando per l’approfondimento dei nuclei rielaborativi principali, fino alla contestualizzazione della condizione nella struttura identitaria femminile. Le ipotesi di ricerca si propongono di vagliare, attraverso un’analisi bibliografica della letteratura di settore, se sia possibile presumere una rielaborazione profonda della condizione di infertilità e le sue implicazioni, considerando il livello di impatto della tematica, spesso identitario. Inoltre, lo scritto mira a valutare se sia plausibile una sorta di contiguità tra la funzione materna e il femminile, alla luce della diagnosi di infertilità. Emerge in primo luogo la necessità di acquisire e mantenere uno sguardo di complessità, per comprendere quale sia la posta in gioco nelle fasi rielaborative. In aggiunta, si evidenzia come la funzione femminile e quella materna non siano sovrapponibili e come questo risulti ancora più evidente nella diagnosi di infertilità, la quale apre nuove possibilità di espressione alla potenza creativa materna rendendo possibile espletare la funzione anche in modi meno lampanti, oltre alla gravidanza.

The state of the arts of infertility diagnosis is examined in this paper, creating a path which begins from its psychological conceptualization, goes through detailing the main working focal points, until the contextualization of the feminine identity structure. Through a literature review, the research hypotheses intend to assess the possibility to deeply integrate the infertility condition and its implications at a personological level, considering the profound impact it may provoke. Moreover, the study tries to analyse the potential contiguity between maternal function and femininity, considering the infertility diagnosis. Primarily, the need to obtain and maintain a complexity perspective comes to light, to understand what is actually at stake in re-elaborating stages. In addition, feminine and maternal functions appear not to be superimposable: this is even more evident in the case of infertility diagnosis, which unfolds new possibilities for the maternal creative power to express, making it possible to answer to the function in less obvious ways, other to pregnancy.

Giftedness: Twice-exceptional e Misdiagnosi

Studente: Sara Gasparato
Titolo tesi: Giftedness: Twice-exceptional e Misdiagnosi
Docente relatore: Prof.ssa Mavi
Docente controrelatore: Prof.ssa Lara Fressini
Presidente commissione di tesi: Prof. Marco Monzani
Data discussione tesi: 03 marzo 2022
Licenza in: Psicologia clinica e di comunità

Con giftedness si intende il potenziale individuale per prestazioni eccezionali in uno o più domini. In uno studio effettuato su un campione di oltre 3000 famiglie con figli gifted, si è rilevato un alto tasso di misdiagnosi della giftedness come ADHD, disturbi dello spettro autistico, OCD, o processo sensoriale, con incidenza della presenza di questi disturbi fino ad otto volte quella della popolazione media. Le conseguenze di queste diagnosi mancate, o non corrette, possono essere gravi, come la creazione di una falsa immagine di sé, la proposta di percorsi terapeutici non adeguati, accompagnati dalla prescrizione di farmaci inutili, e l’attuazione di un programma scolastico che non riesce a rispondere ai veri bisogni dello studente. Per tanto negli ultimi anni si è assistito ad una crescita di interesse verso questa problematica, che è stata anche riconosciuta nella normativa scolastica, dalla Nota n. 562 del 3 aprile del 2019, includendo questa categoria nei bisogni educativi speciali. Lo scenario è ulteriormente complicato dalla presenza di individui twice-exceptional, ossia studenti con due o più eccezionalità. La diagnosi in questo caso può risultare complicata in quanto le eccezionalità possono mascherarsi a vicenda, oppure una può coprire l’altra. In questo lavoro affronterò innanzitutto la caratterizzazione della giftedness, la sua diagnosi, in seguito il tema degli individui twice-exceptional ed il caso della misdiagnosi, inoltre introdurrò l’argomento della giftedness in età adulta e infine presenterò un’analisi di caso di un paziente a cui è stato solamente diagnosticato l’ADHD, invece che essere riconosciuta anche la sua plusdotazione.

Giftedness refers to an individual's potential for exceptional performance in one or more domains. In a study carried out on a sample of over 3000 families with gifted children, a high rate of misdiagnosis of giftedness such as ADHD, autism spectrum disorders, OCD, or sensory process, was found, with an incidence of the presence of these disorders up to eight times that of the average population. The consequences of these missed or incorrect diagnoses can be serious, such as the creation of a false self-image, the proposal of inadequate therapeutic paths, accompanied by the prescription of useless drugs, and the implementation of a school program that does not manage to respond to the real needs of the student. Therefore, in recent years there has been a growth of interest in this issue, which has also been recognized in school regulations thanks to “Nota n. 562, April 3th 2019”, including this category in special educational needs. The scenario is further complicated by the presence of twice-exceptional individuals, i.e. students with two or more exceptionalities. The diagnosis, in this case, can be complicated as the exceptionality can mask each other, or one can cover the other. In this work I will first address the characterization of giftedness, its diagnosis, then the theme of twice-exceptional individuals and the case of misdiagnosis, I will also introduce the topic of giftedness in adulthood, and finally, I will present a case analysis of a patient, who has been misdiagnosed with ADHD, rather than being recognized as twiceexceptional.

Infanzia, famiglie e Disturbo dello Spettro Autistico: tra ricerca ed inclusione

Studente: Veronica Calzavara
Titolo tesi: Infanzia, famiglie e Disturbo dello Spettro Autistico: tra ricerca ed inclusione
Docente relatore: Prof.ssa Mavi Lodoli
Docente controrelatore: Prof.ssa Lara Fressini
Presidente commissione di tesi: Prof. Marco Monzani
Data discussione tesi: 03 marzo 2022
Licenza in: Psicologia clinica e di comunità

Questo elaborato è finalizzato a comprendere come favorire l’inclusione scolastica e sociale dei soggetti con autismo, quali risorse utilizzare, chi interpellare e quali strategie adottare. Ho scelto questi temi poiché l’autismo e l’inclusione sono parte integrante della mia vita, essendo una docente di sostegno di un bambino con Disturbo dello Spettro Autistico frequentante la scuola primaria. Attraverso questo lavoro vorrei mettere in evidenza gli aspetti teorici della psicologia e pedagogia speciale, dando particolare rilievo alle teorie che si occupano dell’eziologia dell’autismo. Inoltre analizzerò sia gli aspetti metodologici-tecnici dell'inclusività, che prendono in esame gli aspetti culturali e individuali, sia le linee guida che educatori, psicologi e famiglie devono utilizzare per favorire il processo d’integrazione. Ho ideato per i genitori e per i docenti di sostegno delle interviste semi-strutturate, per comprendere quali siano le aspettative di queste famiglie per quanto riguarda il processo inclusivo, quali possono essere delle strategie efficaci per supportare le persone autistiche e i loro cari, quale sia il ruolo della scuola e della società dinanzi a questa disabilità.

This paper is aimed at understanding how to promote the scholastic and social inclusion of individuals with autism, which resources to use, who to consult and which strategies to adopt. I chose these themes because autism and inclusion are an integral part of my life, being a support teacher for a child with Autism Spectrum Disorder attending primary school. Through this work I would like to highlight the theoretical aspects in the field of psychology and special pedagogy, with particular attention to the theories that deal with the etiology of autism. In addition, I will analyze both the methodological-technical aspects of inclusiveness, taking into account cultural and individual aspects, and the guidelines that educators, psychologists and families must use to facilitate the integration process. I designed semi-structured interviews for parents and support teachers, to understand what are the expectations of these families regarding the inclusive process, what can be effective strategies to support autistic people and their loved ones, the role of school and society in the face of this disability.

Stili di attaccamento nell’infanzia e conseguenti modalità di apprendimento in età evolutiva

Studente: Caterina Lorenzon
Titolo tesi: Stili di attaccamento nell’infanzia e conseguenti modalità di apprendimento in età evolutiva
Docente relatore: Prof.ssa Mavi Lodoli
Docente controrelatore: Prof.ssa Sonia Marcon
Presidente commissione di tesi: Prof. Marco Monzani
Data discussione tesi: 03 marzo 2022
Licenza in: Psicologia clinica e di comunità

Lo studio dello sviluppo in età evolutiva ha sofferto a lungo di una frattura profonda tra l'analisi dei processi cognitivi implicati nell'apprendimento e le esperienze socio – affettive sperimentate nel contesto di relazioni significative. Pensieri ed emozioni, apprendimenti e relazioni sono state così considerate sfere indipendenti sebbene in interazione tra di loro, spesso secondo meccanismi di interferenza reciproca. Nel tentativo di superare questa frantumazione, è possibile immaginare che apprendimento ed attaccamento non siano due fenomeni in relazione, ma siano due differenti modi di leggere lo sviluppo individuale di costruzione della conoscenza di sé e del mondo. In questa tesi si intende esplorare le leggi e le dinamiche che regolano i processi di apprendimento e quelli dell'attaccamento, nel tentativo di evidenziarne la sostanziale sovrapponibilità: entrambi i fenomeni infatti si sviluppano lungo un delicato equilibrio tra l'autorevolezza dell'adulto come fonte di sicurezza, da un lato, e la capacità del bambino di esplorare in modo autonomo ed autoregolato l'ambiente sociale e quello cognitivo, dall'altro lato. Attaccamento e apprendimento allora diventano espressioni diverse con cui si manifesta la medesima funzione del bambino e poi dell'adulto, ossia elaborare quel sistema di schemi e di procedure conoscitive che consente il miglior adattamento possibile all'ambiente di vita quotidiano.

The study of developmental age has long suffered from a profound rift between the analysis of the cognitive processes involved in learning and the socio-affective experiences experienced in the context of meaningful relationships. Thoughts and emotions, learning and relationships have been considered independent spheres for a long time although interacting with each other, often according to mechanisms of mutual interference. In an attempt to overcome this fragmentation, it is possible to imagine that learning and attachment are not two related phenomena, but are two different ways of reading the individual development of building knowledge of oneself and of the world. In this thesis we intend to explore the laws and dynamics that regulate learning processes and those of attachment, in an attempt to highlight their substantial superimposition: both phenomena in fact develop along a delicate balance between the authority of the adult as a source of safety, on the one hand, and the child's ability to explore the social and cognitive environment in an autonomous and self-regulated way, on the other hand. Attachment and learning then become different expressions with which the same function of the child and then of the adult is manifested, that is to elaborate that system of cognitive schemes and procedures that allows the best possible adaptation to the daily life environment.

Musicoterapia e potenzialità relazionali: un orizzonte da esplorare. Presentazione di un’indagine quantitativa e analisi di un caso

Studente: Umberto Colbacchini
Titolo tesi: Musicoterapia e potenzialità relazionali: un orizzonte da esplorare. Presentazione di un’indagine quantitativa e analisi di un caso
Docente relatore: Prof. Marco Ballico
Docente controrelatore: Prof.ssa Sonia Marcon
Presidente commissione di tesi: Prof. Marco Monzani
Data discussione tesi: 03 marzo 2022
Licenza in: Psicologia clinica e di comunità

L’argomento della ricerca verte sull’utilizzo della musica e della canzone all’interno dei contesti relazionali sentimentali tra individui, nei percorsi terapeutici di coppia, e in musicoterapia. L’obiettivo è dimostrare, attraverso la ricerca bibliografica e la somministrazione di un questionario semi-strutturato, come la canzone abbia una valenza fondamentale nelle coppie, e come la forma canzone, con particolare riferimento al testo, possa rivelarsi un utile strumento terapeutico sia per favorire più livelli di comprensione tra partner, sia per promuovere una ristrutturazione dei propri pensieri, valori e obiettivi in un processo terapeutico. La ricerca si è avvalsa di numerosi studi scientifici e riferimenti a materie multidisciplinari accomunate dal porre l’uomo al centro della propria indagine che dimostrano come la musica non solo abbia radici antiche e profonde nella storia dell’uomo ma ricopra tuttora un ruolo importante nella quotidianità delle persone nelle diverse culture e luoghi. I risultati emersi dal questionario confermano l’importanza della canzone al fine di creare e mantenere i legami sentimentali. Nello studio di caso riportato nell’ultimo capitolo emerge la valenza dell’utilizzo del songwriting, tecnica peculiare in musicoterapia, al fine del percorso educativo e terapeutico nei contesti di affido.

The topic of the research concerns the use of music and song within the context of relational relationships between individuals, in therapeutic couples, and in music therapy. The objective is to demonstrate, through bibliographic research and the administration of a semi-structured questionnaire, how the song has a fundamental value in couples, and how the song form, with particular reference to the text, can be a useful therapeutic tool both to promote more levels of understanding between partners, and to promote a restructuring of their thoughts, values and goals in a therapeutic process. The research made use of numerous scientific studies and references to multidisciplinary subjects united by placing man at the center of their investigation that demonstrate how music not only has ancient and deep roots in human history but still plays an important role in the daily lives of people in different cultures and places. The results that emerged from the questionnaire confirm the importance of song in creating and maintaining sentimental ties. In the case study reported in the last chapter, the value of the use of songwriting emerges, a technique peculiar to music therapy, for the purpose of the educational and therapeutic process in foster care contexts.

La psicoanalisi e il corpo. Un percorso evolutivo verso la ricerca di una terapia integrata che valorizzi l'esperienza somatica come strumento terapeutico

Studente: Sofia Gheller
Titolo tesi: La psicoanalisi e il corpo. Un percorso evolutivo verso la ricerca di una terapia integrata che valorizzi l'esperienza somatica come strumento terapeutico
Docente relatore: Prof. Ernesto Gianoli
Docente controrelatore: Prof.ssa Catia Martorello
Presidente commissione di tesi: Prof. Davide Maria Marchioro
Data discussione tesi: 02 marzo 2022
Licenza in: Psicologia clinica e di comunità

La presente tesi analizza la relazione tra il corpo e la psicologia. La psicologia è stata spesso definita come la scienza che si occupa della psiche, escludendo il corpo dal processo terapeutico. Tuttavia, nel recente periodo, autori come Cornell, cominciano ad ipotizzare che il corpo possa essere una risorsa per l’analisi terapeutica. Con la presente tesi analizzerò il ruolo, il significato e la posizione che ha assunto il corpo all’interno dell’evoluzione psicoanalitica: dall’esclusione freudiana, fino all’integrazione di Cornell. Evidenzierò come i vari autori, tra cui Freud, Reich e Cornell, hanno considerato la relazione mente-corpo e come hanno inserito il corpo all’interno della pratica terapeutica. Il focus principale sarà la presentazione della teoria e della pratica di Cornell, in quanto introduce una pratica terapeutica integrata. L’esperienza somatica diventa il fulcro del processo terapeutico, seppur non escludendo la tradizionale elaborazione verbale. All’interno della pratica di Cornell il corpo assume un significato di soggetto e viene valorizzato per le sue capacità di sentire. Diventa il nucleo autentico della personalità, il Vero Sé. Presentando la pratica terapeutica di Cornell, evidenzierò le risorse terapeutiche offerte dall’esperienza somatica, tra cui la possibilità di scendere in profondità fino a cogliere l’espressione autentica del soggetto. Inoltre, evidenzierò le implicazioni terapeutiche, i limiti e le paure connesse ad una terapia integrata, valorizzando l’efficacia terapeutica del contatto fisico, della vicinanza emotiva e dei vissuti transferali e controtransferali erotici.

This project examines the relationship between body and psychology. Psychology has often been defined as the science of the mind, excluding the body from the therapeutic process. However, recently, authors such as Cornell, are beginning to hypothesize that the body is a resource for the therapeutic analysis. Within this project, I will analyse role, meaning, and position of the body into the psychoanalytic evolution: from Freud’s exclusion to Cornell's integration. I will highlight the idea of different authors, such as Freud, Reich, and Cornell, about the mind-body relationship and how they introduced the use of the body into the therapeutic practice. Specifically, I will present Cornell's theory and practice because he introduces an integrated therapeutic practice. The somatic experience becomes the focus of the therapeutic process, without excluding the traditional verbal processing. Into the Cornell's practice, the body becomes a subject, who can feel. The body becomes the authentic core of the personality, the True Self. Furthermore, I will highlight the therapeutic potential of the body, as the possibility of a deeper analysis, which would lead to the possibility of understanding the subject's authentic expression. In addition, I will highlight the therapeutic implications, limitations, and fears of an integrated therapy, emphasizing the effectiveness of physical contact, emotional closeness, and erotic transferential and countertransferential experiences between patient and analyst.

Adozione e Adultità

Studente: Cristina Marchesin
Titolo tesi: Adozione e Adultità
Docente relatore: Prof.ssa Fabiana Filippi
Docente controrelatore: Prof. Gabriele Quinzi
Presidente commissione di tesi: Prof. Davide Maria Marchioro
Data discussione tesi: 02 marzo 2022
Licenza in: Psicologia clinica e di comunità

L’attenzione dei clinici e dei ricercatori all’età adulta nell’adozione è cresciuta nel tempo, ma risulta essere ancora oggi molto limitata, soprattutto in Italia. La letteratura di riferimento sull’argomento è incentrato prevalentemente sull’infanzia e l’adolescenza, come se il raggiungimento della maggiore età rappresentasse la fine dell’esperienza adottiva o, comunque, un suo perdere di importanza nella vita del soggetto adottato. Ma non è così. Essere “una persona adottata” rappresenta, infatti, una condizione esistenziale che non si esaurisce nell’età evolutiva: maturando e crescendo, i figli adottivi una volta adulti si trovano ad affrontare alcuni compiti che, nonostante siano comuni a tutti gli individui, possono colorarsi di significati particolari proprio in considerazione della loro storia personale. Emanciparsi dalla famiglia, andare a vivere da solo, entrare nel mondo del lavoro, costruire una relazione di coppia stabile e duratura, diventare genitore possono attivare, oppure riattivare, vecchie sofferenze, aree traumatiche non risolte, creare ostacoli alla realizzazione di sé, o questo, più che a temi legati alla storia adottiva, rientra nei naturali processi di sintonizzazione emotiva che di per sé sono sempre faticosi? L’elaborato, condotto tramite una metodologia di lavoro che ha comportato un approfondimento bibliografico di settore, con lo studio di ricerche scientifiche si propone di riflettere ed osservare quale significato può assumere l’esperienza adottiva nell’adulto e come questa viene letta, riletta e rielaborata all’interno della relazione di coppia e nel passaggio alla genitorialità. Le poche ricerche condotte sugli adulti adottati, infatti, hanno focalizzato la loro attenzione prevalentemente sull’adattamento psico-sociale mentre alcune transizioni che questi soggetti affrontano, tra cui la genitorialità, risultano del tutto inesplorate. Quali dubbi o domande può porsi un genitore adottato? Anche questo interrogativo ha sollecitato la ricerca in questione.

The attention of clinicians and researchers to adulthood in adoption has grown over time, but is still very limited, especially in Italy. The focus of studies on the subject is mainly centered on childhood and adolescence, as if reaching the age of majority represented the end of the adoptive experience or, at any rate, its loss of importance in the life of the adoptee. But this is not the case. Being an "adopted person" is, in fact, an existential condition that does not end: as they mature and grow, adoptive children find themselves facing certain tasks that, although common to all individuals, can take on particular meanings precisely because of their personal history. Can becoming emancipated from one's family, moving out on one's own, entering the world of work, building a stable and long-lasting relationship with a couple, becoming a parent activate or reactivate old sufferings, unresolved traumatic areas, create obstacles to self-realization, or does this, rather than issues related to the adoptive history, fall within the natural processes of emotional attunement that are always difficult in themselves? This paper, conducted through a working methodology that has involved an in-depth study of bibliographical studies in the field, with the study of scientific research, aims to reflect and observe what meaning the adoptive experience can take on in the adult and how this is read, re-read and re-elaborated within the couple's relationship and in the transition to parenthood. The few studies conducted on adult adoptees, in fact, have focused their attention mainly on psycho-social adaptation, while some of the transitions that these individuals face, including parenthood, are completely unexplored. What doubts or questions might an adoptee as parent have? This question also prompted the research in question.

Relazioni laterali in situazioni di disabilità. I fratelli e il loro vissuto emotivo

Studente: Giorgia Florian
Titolo tesi: Relazioni laterali in situazioni di disabilità. I fratelli e il loro vissuto emotivo
Docente relatore: Prof. Fabiana Filippi
Docente controrelatore: Prof. Gabriele Quinzi
Presidente commissione di tesi: Prof. Davide Maria Marchioro
Data discussione tesi: 02 marzo 2022
Licenza in: Psicologia clinica e di comunità

Questo studio desidera prendere in esame il vissuto emotivo dei fratelli di persone con disabilità per comprendere più a fondo le possibili ripercussioni a livello psicologico, relazionale e affettivo. L’ipotesi dalla quale si è partiti è stata quella secondo cui la presenza di un fratello disabile all’interno della fratria possa portare a dei vissuti che in qualche modo segneranno la vita dei fratelli normodotati. L’obiettivo del lavoro proposto è quello di indagare quali fattori possono incidere in tale vissuto, sia in maniera positiva che negativa, andando a ripercuotersi nel progetto di vita dei siblings. Il presente lavoro di ricerca si è sviluppato attraverso un approfondimento bibliografico di testi e articoli scientifici presenti sia sul panorama italiano che internazionale e si propone di analizzare fase dopo fase la crescita del sibling lungo il suo ciclo di vita individuale e familiare. Nella prima parte viene fornita una panoramica generale rispetto alla famiglia in quanto sistema che racchiude al suo interno il focus del lavoro: il sottosistema fratelli; successivamente il lettore viene introdotto al cuore dell’argomento dove si cerca di dar risposta all’ipotesi iniziale secondo la quale, la presenza di un fratello con disabilità incide sui vissuti sperimentati dall’intera fratria. Nella parte finale del lavoro, servendosi di un punto di vista più operativo, vengono offerti degli spunti di riflessione legati a delle proposte specifiche di aiuto, sostegno e prevenzione.

This study’s aims to take under examination the emotional experience of the siblings of people with disabilities in order to gain a deeper understanding of the possible repercussions at a psychological, relational and affective level. The first hypothesis was that the presence of a disabled sibling within the fratria could lead to experiences that in some way will mark the lives of normal siblings. The purpose of the papaer is to investigate which factors can affect this experience, both in a positive and negative way, influencing the life project of the non-disabled sibling. This research has been developed through an in-depth bibliography of texts and scientific articles on both the national and international scene and aims to analyze phase by phase the growth of the non-disabled sibling along his/her individual and family life cycle. In the first part, a general overview is given about the family as a system that encompasses the focus of the work: the subsystem of siblings; subsequently, the reader is introduced to the main heart of the topic where there is an attempt to give a response at the initial hypothesis that the presence of a sibling with disabilities impacts on the feelings experienced by the entire fratria. In the final part of the work, through a more operational point of view, are offered some suggestions related to specific proposals for help, support and prevention.