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L'essenza del sé negli scritti di Heinz Kohut

Studente: Cecchele Arturo
Titolo tesi: L'essenza del sé negli scritti di Heinz Kohut
Docente relatore: prof.ssa Schinella Angela
Controrelatore: prof. Gianoli Ernesto
Presidente Commissione di Tesi: prof. De Pieri Severino

Obiettivi della ricerca:

  1. conoscere più da vicino la personalità di H. Kohut e le sue motivazioni alla ricerca;
  2. individuare le sue teorie psicologiche;
  3. istituire una sintesi riguardante il concetto del Sé;
  4. cercare di cogliere l’essenza del Sé in H. Kohut, attraverso una lettura critica e diacronica dei suoi testi;
  5. presentare alcune conseguenze della Psicologia del Sé rispetto alla psicoanalisi tradizionale nei confronti della teoria, della metodologia di ricerca e clinica ;
  6. per giungere quindi ad alcune ipotesi conclusive al termine del percorso.

Il lavoro del percorso di tesi, per raggiungere questi obiettivi, si articola in due parti, con una conclusione finale.
Nella prima parte, nel capitolo primo, viene evidenziato il percorso biografico di H. Kohut; mentre  nel secondo capitolo si cerca di mettere il luce i principali assunti teorici dell’Autore e la loro evoluzione. Nel terzo capitolo si nota  che la sua teoria definita la “Psicologia del Sé”, non è l’unica ed quindi, attraverso un iter storico, vengono descritte    le diverse teorie della “Psicologia del Sé”.
Nella seconda parte si descrive  la specifica comprensione del “Sé” in H. Kohut: nel capitolo 1.1, attraverso una descrizione del “Sé” nei diversi autori e la loro influenza teorica nella visione del “Sé” in H. Kohut,  e poi, nel capitolo 1.2, attraverso un percorso esegetico dei suoi scritti:

  1. Narcisismo e analisi del Sé – 1971;
  2. La guarigione del Sé – 1977:
  3. La ricerca del Sé – 1978;
  4. La cura psicoanalitica – 1984.

 

Il percorso termina poi con alcune osservazioni conclusive riguardanti in particolare la personalità di H. Kohut, la sua visione dell’uomo, il ruolo del terapeuta e alcune questioni ancora aperte.

Ipotesi di conclusione e questioni aperte

In Kohut  il ‘mistero dell’uomo’ trova nel Sé forse una risposta più profonda ma probabilmente non ultima. C’è in Kohut una visione positiva della persona, alla quale è sempre possibile, a tutte le età, avanzare nel proprio cammino di crescita e di consolidamento sano, purché sappia e possa incontrare ‘validi oggetti-Sé.  Il Sé, legato al passato, può evolversi nel presente, sempre aperto a nuova generatività, estensione di se stesso. L’ultima parola della vita umana non appartiene alle pulsioni, al conflitto ma al Sé. L’armonia personale, familiare e sociale non possono riposare che nella costruzione del Sé: il lavoro terapeutico non ha quindi solo valenza personale, ma diventa un servizio all’Umanità, perché “l’essenza vera e nucleare dell’umanità” sta nel Sé. Il terapeuta è quindi al servizio del Sé del paziente per aiutarlo a . L’Io è al servizio della persona, del suo programma.

Non tutto è però chiaro nel concetto di Sé in Kohut. Alcune domande si pongono:

  • come si origina il falso Sé?
  • L’interiorizzazione trasmutante avviene solo per gli oggetti-Sé oppure anche per gli oggetti che portano ad una non adeguata percezione di Sé?
  • Come si può parlare di un Sé ostile-distruttivo, se esso contiene le nostre potenzialità? Non è piuttosto l’immagine non adeguata di Sé, che porta ad un agire ostile-distruttivo?
  • Le ambizioni e gli ideali  come possono essere il Sé? Non sono piuttosto al suo servizio? Potrebbero essere a condizione che siano ideali e ambizioni del Sé e non fuori del Sé?
  • Se l’interiorizzazione trasmutante tocca tutte le capacità della persona, il Sé tocca allora tutta la persona? Il Sé coincide allora con la personalità riuscita?

Come conclusione è significativo dare una breve ma significativa descrizione sulla personalità di H. Kohut, attraverso le affermazioni di A. Carusi nella sua introduzione al testo Introspezione ed empatia:

<<Il percorso originale di Kohut, che seguì, passo dopo passo, ciò che il suo lavoro di psicoanalista gli faceva capire, ha contribuito a lanciare due rivoluzioni tra loro interconnesse: una rivoluzione moderna a livello teorico, sostituendo alle pulsioni freudiane il Self e la sua natura interrelazionale; e una rivoluzione postmoderna verso l’importanza della soggettività introspettiva dell’analista. Il lavoro di Kohut, in altre parole, contiene molto dell’odierno fermento creativo in psicoanalisi e non sorprende che abbia sollevato e tuttora sollevi tante reazioni e contrasti…E tuttavia non si può certo sminuire l’originalità del pensiero di Heinz Kohut riducendolo ai fattori che possono averlo influenzato o all’orizzonte di chi cerca di capire. Il fattore veramente determinante dell’evoluzione del suo pensiero fu in definitiva la fedeltà a se stesso>>.